Percorsi di co-housing per favorire la crescita e l’autonomia

Chiavi di casa è stato proposto in collaborazione con i partner, come opportunità per la vita autonoma delle persone con disabilità residenti in Valle dei Laghi che si concretizza in progetti di coabitazione tra persone con disabilità e non, quale possibile alternativa ai tradizionali servizi residenziali istituzionali.

Si sono sperimentati percorsi maggiormente rispondenti alle esigenze di cittadinanza delle persone con disabilità e per le loro famiglie, nel proprio territorio di residenza, basati sulla spontaneità dei percorsi di vita e su relazioni positive tra le persone. L’ottica è di sostenere le persone nell’elaborare forme di abitare interessanti all’interno di un progetto di adultità della persona disabile e di emancipazione dalla propria famiglia di origine, in linea con i desideri di autonomia della persona, che sia nel contempo supportato da sufficienti garanzie. Il significato di chiave è:

Chiave intesa come preparazione del Dopo di noi, distaccandosi dalla famiglia.

Chiave intesa come apertura di una nuova porta per rendere le persone autonome e consapevoli di essere comunque “famiglia” pur vivendo in case separate.

Chiave intesa come comprensione e accettazione delle diversità anche nella disabilità da parte di ogni partecipante al progetto che porta la propria esperienza e le proprie abilità mettendole a disposizione dell’altro in un’ottica di scambio reciproco.

DESTINATARI

  • Persone con disabilità che presentano caratteristiche relazionali e personali tali da consentire loro di affrontare percorsi di sviluppo dell’autonomia e che vogliono sperimentarsi in situazioni di vita autonoma al di fuori del contesto familiare.
  • I familiari delle persone con disabilità, che saranno al contempo destinatari e protagonisti di un percorso formativo che sarà realizzato secondo i principi della partecipazione e della costruzione progressiva e condivisa degli obiettivi e delle modalità di attuazione.
  • I volontari, che assumeranno sempre più un ruolo attivo nella attività laboratoriali legate alla sfera della casa o in quelle centrate sul rinforzo di abilità specifiche, nelle attività di utilità sociale, negli eventi, nell’affiancamento delle persone disabili durante le esperienze di cohousing.
  • Gli abitanti del territorio che saranno coinvolti in forma naturale e spontanea tramite le attività previste nelle esperienze di cohousing, nelle attività laboratoriali ad esse collegate, nelle attività di utilità sociale.
  • Le associazioni del territorio coinvolte anche come parte attiva nei momenti di apertura alla comunità e nelle proposte formative. In modo particolare l’interazione con la cittadinanza pensiamo possa consentire di promuovere la presenza di “sensori” territoriali ovvero persone che gravitano attorno ai due poli dell’abitare e possono rivestire una funzione di supporto e di controllo alle persone con disabilità nei momenti in cui queste si trovano in una condizione di vera e propria autonomia.

OBIETTIVI GENERALI

  1. Promuovere la domiciliarità e la residenzialità leggera all’interno della Valle dei Laghi, offrendo opportunità di sperimentare il tema del distacco dalla famiglia di origine e la possibilità di vivere progressivamente in autonomia, consolidando l’uso degli spazi di Maso Girasole a Padergnone e sviluppando pienamente l’uso degli spazi della Canonica di Vigo Cavedine come secondo “Polo dell’abitare”.
  2. Consolidare e potenziare percorsi al di fuori della famiglia rendendoli progressivamente semi-autonomi. In questa prospettiva, l’obiettivo per le persone con disabilità è di aiutarle e sostenerle nella promozione della propria autodeterminazione e della propria adultità sempre favorendo la consapevolezza e la partecipazione delle loro famiglie nel percorso verso l’autonomia.
  3. Creare reti sociali e trasmettere alla comunità la visione positiva della disabilità: questa non corrisponde ad accudimento e cura continua ma può essere possibilità di scegliere per la propria vita, possibilità di avere opinioni, desideri e aspettative per il proprio futuro, tramite azioni informali ma anche di tipo formativo e informativo.

 MONITORAGGIO

  • Diario di percorso e diario personale.
  • Aggiornamento trimestrale o al bisogno del progetto educativo individualizzato partecipato (P.e.i.p).
  • Incontri di rete con i servizi (verbalizzati e inseriti in cartella personale).
  • Colloqui con l’utente e la famiglia.