Sentieri e percorsi per comunità effervescenti…

Con il termine del progetto “Il Nodo infinito”, finanziato tra i progetti del bando dell’anno scorso, si sono dedicate risorse ed energie in maniera specifica e organizzata per rendere i cittadini della Valle dei Laghi più preparati e consapevoli del valore del loro contributo e delle piccole cose che possono fare per supportare chi è in difficoltà.

Dedicare tempo ed energie per un lavoro capillare con la Comunità territoriale è stato fondamentale per agevolare i percorsi di autonomia e di crescita delle persone con disabilità o comunque in situazione di fragilità.

Ciò ha portato anche a individuare punti di criticità e nuovi ambiti di approfondimento che risultano fondamentali per dare continuità rispetto all’intervento attuato e rispondere ai nuovi bisogni emersi (Scheda A).

Siamo convinti che UN’ATTIVITÀ, AFFINCHÈ INCIDA SULLE COMPONENTI DI PROCESSO, PROCEDIMENTO E PROCEDURA, SVILUPPANDO NUOVI INDIRIZZI, APPROCCI, METODI E STRUMENTI SUL TERRITORIO DEBBA PREVEDERE tempi lunghi, l’attuazione di diverse strategie e avere dei momenti di svolta, approfondimento, risistemazione e ridefinizione dell’azione stessa, in modo da migliorarne l’incisività e l’efficacia.

Si è deciso quindi di

  • presentare un’azione progettuale che, partendo da quanto raggiunto, sappia rispondere alle CRITICITÀ
  • coinvolgere oltre che la Comunità della Valle dei Laghi, il Comune di Cavedine, quello di Madruzzo e quello di Vallelaghi, anche la Comunità della Valle di Fassa per attuare una nuova “modalità” di spazio informativo diffuso.

AMBITI e ATTIVITÀ

In questa prospettiva i TRE ambiti e i rispettivi territori di azione del progetto saranno:

  1. LE FAMIGLIE E I CAREGIVER- Valle dei Laghi
  2. SPAZIO INFORMATIVO E DI ORIENTAMENTO NELLE VALLI- Valle dei Laghi e Val di Fassa
  3. MONITORAGGIO E VALORIZZAZIONE DEI VOLONTARI LIBERI PRESENTI SUL TERRITORIO – Valle dei Laghi
  4.  LE FAMIGLIE E I CAREGIVER

L’azione progettuale prevede il coinvolgimento delle diverse realtà con modalità differenti per rispondere ai bisogni individuati.

È nata l’esigenza sia sul nostro territorio che su quello della Val di Fassa di far nascere una collaborazione per migliorare:

  • la diffusione sul rispettivo territorio delle attività sociali che vengono messe in campo;
  • per coinvolgere in un nuovo progetto aperto giovani in situazione di svantaggio;
  • capire se l’implementazione, sperimentazione, adozione di un nuovo strumento quale IDA potesse migliorare la “comunicazione sociale”.

La possibilità di svolgere un INTERVENTO PARALLELO su due comunità diverse e distanti, COMUNITÀ della VALLE DEI LAGHI e COMUNITÀ della VAL DI FASSA, crea il presupposto per considerare tale strumento e modalità operativa un BUONA PRATICA da utilizzare efficacemente e in modo strutturato e continuativo. Investimenti nell’ambito sociale hanno infatti ragione di essere solo se possono rispondere a una moltitudine di bisogni in continuo mutamento.

Proprio per questo è nata la collaborazione tra le due Comunità e i due enti territoriali che maggiormente si occupano di disabilità e situazione di fragilità, Oasi Valle dei Laghi APS e cooperativa Oltre.

  1. PERSONE CON DISABILITÀ E IN SITUAZIONI DI FRAGILITÀ

Con il progetto Acca2O: Sentieri e percorsi per comunità effervescenti, si coinvolgono persone con disabilità o in situazione di fragilità dell’ente Oasi e anche della cooperativa Oltre.

Le persone fragili sono coloro che beneficeranno di tutto il lavoro svolto sul territorio, saranno valorizzate come soggetti attivi in:

  • aggiornamento di una mappa di comunità, nella facilitazione del primo aggancio con le figure informali e nella testimonianza in occasione di incontri formativi (Oasi)
  • soggetti attivi nell’aggiornamento della piattaforma IDA (Oasi e Oltre)
  1.   FAMILIARI E CAREGIVER

In questo progetto la decisione è stata quella di ampliare il target dei destinatari non solo ai familiari più stretti (genitori/fratelli), che sono i principali protagonisti nel compito di cura, ma anche ad altre figure che a vario titolo si occupano delle persone in difficoltà e non necessariamente legate alla sfera familiare.

Saranno coinvolti:

  • dapprima in percorsi in piccolo gruppo con l’intento di rispondere ai loro bisogni formativi (Oasi);
  • in percorsi per promuovere il confronto, l’elaborazione condivisa dei vissuti e la valorizzazione delle loro competenze (Oasi, Oltre);
  • nella comunità come testimoni, promotori di iniziative, interlocutori nella formulazione di nuove forme di risposta a situazioni di fragilità di diverso genere (Oasi);
  • nel segnalare informazioni utili per un primo accesso all’informazione sociale (Oasi, Oltre).
  1. VOLONTARI “LIBERI” (Oasi)

Sono le persone che si prevede di coinvolgere nel terzo ambito di attività, oltre che affiancare gli operatori nel primo e secondo, e che fan parte o meno di realtà organizzate.

“Volontari liberi”, in quanto non è richiesta necessariamente un’adesione formale all’associazione.

L’ingaggio avviene sul singolo compito, anche minimo ma comunque decisivo e basilare per la buona riuscita delle azioni programmate: un compito che spesso non è supplementare agli impegni quotidiani, ma che fa parte delle consuetudini di ognuno.

All’interno dei territori, come nel deserto, è utile avere dei punti di riferimento. Risulta fondamentale a questo proposito il ruolo non solo degli operatori sociali, ma anche dei volontari che tracciano sentieri e percorsi a favore delle persone fragili, delle famiglie e dei cittadini, in modo da creare un ambiente accogliente a chiunque si trovi sulla strada: “Sentieri e percorsi per comunità effervescenti

In quest’ottica, si pensi a persone disponibili ad invitare la persona disabile a cena oppure ad una gita oppure ad appuntamenti culturali, sportivi o ricreativi sul territorio.

Oltre a questa disponibilità individuale anche le realtà organizzate possono promuovere il coinvolgimento delle persone fragili nelle loro attività ordinarie.

  1. SOGGETTI INFORMALI DEI TERRITORI

Nell’ambito del progetto saranno gli interlocutori principali sul territorio, con un coinvolgimento a diversi livelli sulla base della disponibilità e dell’interesse dei soggetti stessi.

Il primo livello di coinvolgimento riguarda:

  • l’aggancio e un incontro di conoscenza e illustrazione del progetto con intervista su bisogni rilevati;
  • possibili disponibilità e propensione ad essere inseriti in una banca dati a fini informativi;
  • disponibilità a dare informazioni sulle attività sociali che vengono svolte al fine di inserirle nell’applicativo IDA.

Si prevede anche l’elaborazione e la consegna di un breve opuscolo esplicativo contenente possibili contatti o risposte sul territorio, azioni da fare o da non fare nell’interazione con le persone fragili (una sorta di vademecum di primo soccorso).

Un livello più impegnativo riguarda:

  • la disponibilità a percorsi formativi, supporto e sostegno consulenziale su situazioni di difficoltà ed altre iniziative di approfondimento.

RAPPORTI CON ENTI PUBBLICI COINVOLTI

  1. COMUNITA’ Valle dei Laghi
  2. il Servizio Sociale della Comunità della Valle dei Laghi
  3. i tre Comuni della Valle dei Laghi (Vallelaghi, Cavedine, Madruzzo)
  4. la A.P.S.P. Residenza Valle dei Laghi di Cavedine.
  5. COMUN GENERAL DE FASCIA

Gli enti istituzionali avranno il ruolo di collaborazione nelle funzioni di regia istituzionale e di verifica periodica del progetto con incontri semestrali per la verifica dell’andamento dello stesso.

REALTÀ DEL TERZO SETTORE

  1. Circolo anziani “El fogolar”
  2. le parrocchie di Vezzano e di Cavedine
  3. l’associazione NOI Valle dei Laghi APS
  4. Cooperativa sociale Oltre
  5. Circolo culturale Apeiron
  6. Filodrammatica San Genesio di Calavino
  7. Proloco di Fraveggio
  8. Gruppo giovani di Vezzano

COMUNITÀ: Valle dei Laghi e Val di Fassa

Tutte le azioni progettuali sono pensate in una logica di GENERATIVITÀ SOCIALE, aprono al mondo, agli altri e alla comunità partendo dalle singole esperienze.

Oasi intende costruire una serie di azioni collettive che riguardano il MIGLIORAMENTO DELLA COMUNITÀ INTERA, a partire dalle famiglie fragili (che siano interne o esterne all’associazione) e destinatari iniziali delle azioni programmate. Oasi ritiene inoltre che il coinvolgimento anche della COMUNITA’ della Val di Fassa risulti fondamentale per sperimentare nuovi approcci, modalità operative sul territorio come in “Premessa” descritto.

Le azioni divengono generative perché promuovono e danno vita a circolarità e apertura all’altro e permettono di superare gli stereotipi e la stigmatizzazione della fragilità.

In queste situazioni, LA COMUNITÀ SI RITROVA A ESSERE COINVOLTA E INTERPELLATA superando la convinzione che non si possano avere le risposte alle difficoltà se non le si vivono.

Ognuno con le proprie capacità, competenze, possibilità, può generare significati e soluzioni per i bisogni dell’altro. Gli atteggiamenti sociali di accoglienza e apertura solidale aiutano le persone fragili a superare le resistenze e le difese incoraggiando la capacità di accettazione del relativo e del limite favorendo processi di resilienza.